-Ma come ha fatto ad espandersi tanto?
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E' arrivata la data fatidica del 4 novembre e la più grande democrazia del mondo si è espressa: Barak Obama sarà il futuro Presidente degli Stati Uniti d'America. La sua elezione è stata accolta con grande entusiasmo dal popolo americano e anche coloro che hanno votato per il suo avversario, alla fine dei giochi, come da tradizione, si sono stretti attorno al loro nuovo Presidente.
Anche all'estero l'elezione di Barak Obama è stata accolta positivamente da quasi tutti i governi e diplomazie mondiali, ma in Italia si è fatto di più. C'è qualcuno che in preda ad una inusitata frenesia di entusiamo gli ha dedicato addirittura una festa con tanto di palco in piazza, con cantanti e discorsi trionfalistici come se al posto di Obama le elezioni li avesse vinte lui. Stiamo parlando di Walter l'"Americano", al secolo Walter Veltroni.
Ma cosa è successo all'ex sindaco di Roma, sembra che la batosta elettorale di aprile lo abbia mandato in tilt e, in mancanza di consenso personale, sembra costretto a cavalcare l'onda positiva dei suoi miti.
A dire il vero il nostro Walter si è preparato per tempo a questa corsa. Per prima cosa ha fondato un nuovo partito aggregando l'enorme forza dei DS con quella più a sinistra della Margherita, chiamandolo come quello di Obama: Partito Democratico (che caso). Poi ha fatto fuori il governo Prodi e si è preparato a lanciare la sfida al "candidato dello schieramento a lui avverso" con il grido di battaglia di "SI PUO' FARE" che ricorda precisamente "YES, WE CAN" del suo vate. Nel frattempo, non contento, per sentirsi ancora pi Americano, ha comprato casa a New York per la figlia, la quale dovrà sacrificarsi a studiare in America invece che frequentare una delle meravigliose ed efficienti Università italiane. Ed infine ha sfornato la sua chicca migliore: io non sono mai stato un comunista! Come se questo fosse sufficiente ad annullare e far dimenticare decenni di militanza nel PCI dove ha condiviso molte responsabilità.
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Sicuramente qualcuno di voi conosce Angela Brambati, una dei componenti dei Ricchi e Poveri, un gruppo musicale molto noto negli 70/80, più nota con l'appellativo di "Brunetta dei ricchi e poveri". Ma in questi mesi la sua popolarità è stata offuscata dal nuovo Brunetta dei ricchi e poveri. La nuova "star", al secolo Renato Brunetta che di mestiere non fa il cantante di professione, ma il ministro della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. Nonostante ciò (le) ha cantato(e) lo stesso, ottenendo grande successo e popolarità. Oggetto delle sue "serenate" sono stati i dipendenti pubblici (poveri), oramai definiti da tutti "fannulloni". Chiariamo subito che siamo fondamentalmente daccordo con il ministro per le sue iniziative e lo ringraziamo, senza però esimerci da azzardare alcuni ditinguo. Caro ministro, forse gli stessi risultati si potevano ottenere lo stesso usando meno enfasi mediatica, rispettando la dignità di tutte quelle centinaia di migliaia di dipendenti pubblici che il loro dovere lo hanno sempre fatto e anche di più. Invece oggi, dopo che si è fatto di tutta l'erba un unico fascio, si vedono additati al pubblico ludibrio. Forse, una volta esaurita questa prima fase, bisognerebbe cominciare a studiare il fenomeno del "fannullismo". Bisogna capire se "fannullone" si nasce o lo si diventi e penso che la seconda ipotesi sia quella giusta. Allora bisogna chiedersi quali siano le ragioni che spingono una persona a tali comportamenti. Forse perché svolge un lavoro che non offre sbocchi e gratificazioni personali od economiche. forse perché non si sente parte del sistema, o peggio ancora perchè si vede sempre scavalcato da qualcuno più "fortunato" di lui. Sono solo delle ipotesi, ma tenga presente che nella pubblica amministrazione queste considerazioni non rappresentano delle eccezioni. In ogni caso prendersela con i "poveri" è sempre stato facile, il difficile è prendersela con i "ricchi".
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Che aria tira? Questa è la domanda che da alcuni mesi mi sto ripetendo sempre più spesso. Sto parlando della politica italiana che di cose ne ha viste cambiate tante dal quel 14 aprile. Ci siamo ritrovati con un parlamento molto più snello, se non nel numero dei deputati, almeno in quello dei gruppi parlamentari e questo non è da poco. Anche l'esecutivo sembra aver fatto la stessa dieta. Un gruppo decisamente più ristretto di ministri che si è buttato testa bassa all'opera, macinado lavoro con rapidità e, a quanto sembra, con discreto successo. Forse tutto questo ce lo aspettavamo, ma quello che ci meraviglia è il completo fallimento dell'opposizione. A parte qualche sporadica "gazzarra" del gruppo dell'IDV, tutto sembra dormire. E' vero che il nuovo corso promosso da Veltroni prevedeva una politica più di confronto che di scontro con gli avversari, ma fino ad ora si è assistito all'apoteosi del nulla. Infatti, passato indenne il "Lodo Alfano", dove si sono rivisti i vecchi e anacronistici malumori, la parola d'ordine è stata "... e adesso tutti al mare!!"
C'è stato qualcuno che ha detto che Berlusconi è riuscito a narcotizzare il mondo politico. In televisione, alla radio, sui giornali, compresi quelli estrema sinistra, si è assistito ad una sorta di approvazione generale di questo governo. Persino i sindacati scendono dalle barricate, per non parlare di quella miriade di amministratori locali di schieramento opposto che partecipano con estrema goduria alle scelte di questo governo centrale. Allora mi chiedo: che tipo di narcotico avrà usato Berlusconi? A me sembra che abbia fatto fare un'indigestione di Pentothal.
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