Brunetta dei ricchi e poveri

Sicuramente qualcuno di voi conosce Angela Brambati, una dei componenti dei Ricchi e Poveri, un gruppo musicale molto noto negli 70/80, più nota con l'appellativo di "Brunetta dei ricchi e poveri". Ma in questi mesi la sua popolarità è stata offuscata dal nuovo Brunetta dei ricchi e poveri. La nuova "star", al secolo Renato Brunetta che di mestiere non fa il cantante di professione, ma il ministro della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. Nonostante ciò (le) ha cantato(e) lo stesso, ottenendo grande successo e popolarità. Oggetto delle sue "serenate" sono stati i dipendenti pubblici (poveri), oramai definiti da tutti "fannulloni". Chiariamo subito che siamo fondamentalmente daccordo con il ministro per le sue iniziative e lo ringraziamo, senza però esimerci da azzardare alcuni ditinguo. Caro ministro, forse gli stessi risultati si potevano ottenere lo stesso usando meno enfasi mediatica, rispettando la dignità di tutte quelle centinaia di migliaia di dipendenti pubblici che il loro dovere lo hanno sempre fatto e anche di più. Invece oggi, dopo che si è fatto di tutta l'erba un unico fascio, si vedono additati al pubblico ludibrio. Forse, una volta esaurita questa prima fase, bisognerebbe cominciare a studiare il fenomeno del "fannullismo". Bisogna capire se "fannullone" si nasce o lo si diventi e penso che la seconda ipotesi sia quella giusta. Allora bisogna chiedersi quali siano le ragioni che spingono una persona a tali comportamenti. Forse perché svolge un lavoro che non offre sbocchi e gratificazioni personali od economiche. forse perché non si sente parte del sistema, o peggio ancora perchè si vede sempre scavalcato da qualcuno più "fortunato" di lui. Sono solo delle ipotesi, ma tenga presente che nella pubblica amministrazione queste considerazioni non rappresentano delle eccezioni. In ogni caso prendersela con i "poveri" è sempre stato facile, il difficile è prendersela con i "ricchi".

A questo punto, caro ministro, penso che gli italiani la faranno santo subito se volesse usare tanto impegno ed abnegazione anche verso i "ricchi" della pubblica amministrazione.
Mi riferisco a quei migliaia di funzionari, dirigenti e manager insediati nei vari gangli dello Stato, a cominciare dai Ministeri, Enti, ASL, Istituti bancari, Società di tutti i tipi, che hanno gestito per decenni in modo quasi sempre fallimentare i loro uffici. Generando sperpero di denaro pubblico senza alcuna responsabilità e senza mai pagare in prima persona. Anzi, quando finalmente si decideva di cacciare via qualcuno, bisogna promuoverlo oppure pagargli una liquidazione miliardaria. Una sorta di premio per il cattivo lavoro svolto. Questi non sono "fannulloni", questi lavoravano, ma per i propri interessi. Ricchi e poveri, buoni e cattivi, belli e brutti ..... a quando il prossimo successo?


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